La nanotecnologia supporta lo sviluppo di sistemi oleorepellenti e permanenti che non contengono fluoro (senza PFC). Già ora, nel processo dip/foulard (imbottitura) si possono ottenere effetti simili alle finiture al fluorocarbonio C8, ma su catene più corte (C6-C4) e quindi meno discutibili. Greenpeace promuove dal 2012 un'industria tessile senza fluoro (senza PFC), caratterizzata da restrizioni ZHDC, MRSL. La nanotecnologia apre nuove possibilità per un trattamento tessile sostenibile secondo lo standard Ökotex 100, che riduce al minimo l'uso di prodotti chimici e li rende economici. Vengono prese in considerazione le norme ISO e AATCC applicabili (ISO 14419/AATCC 118 test di resistenza agli idrocarburi, ISO 4492 / AATCC 22 spray test, ISO 6530 prodotti chimici fluidi, Bundesmann Test). Questi sistemi vengono utilizzati su fibre naturali (canapa, iuta, sisal, cotone, lana, cashmere, angora), cuoio, fibre artificiali cellulosiche (viscosa, modal o acetato), fibre sintetiche (poliestere, poliammide, elastan, nylon o poliacrilico). I nano rivestimenti sono utilizzati per l'idrorepellenza su membrane, laminati, tessuti funzionali (impermeabili, abbigliamento invernale, tessuti per esterni, teloni, teloni, ombrelli, tende da sole, tetti convertibili), abbigliamento antiproiettile, uniformi militari, tessuti nel settore automobilistico, settore sanitario (abbigliamento per il soccorso d'emergenza), costumi tradizionali, abbigliamento da lavoro, ma anche abbigliamento sportivo (tute, suole di scarpe, fasce per il controllo degli odori con attrezzature igieniche permanenti.